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LA DIFESA DELLA AGENZIA ENTRATE – RISCOSSIONE (EI FU -? - EQUITALIA)

venerdì 30 novembre 2018


 















Con l’entrata in vigore del D.L. 193/2016 (convertito in legge con la 225/2016), tutte le competenze già attribuite alla Equitalia s.p.a. (quale soggetto incaricato per la esecuzione di tutte le espropriazioni forzate pubbliche), sono passate in capo alla Agenzia delle Entrate Riscossione (abbreviata, ADER).

Per effetto della citata normativa, l’ADER (per definizione di legge, ente parificato a persona giuridica di diritto privato) può e deve stare in giudizio rappresentato processualmente per mezzo del patrocinio ad opera dell’Avvocatura dello Stato, o tramite propri dipendenti espressamente delegati e, solo in casi eccezionali nonché particolari, avvalendosi della difesa da parte di avvocati del libero foro.

Infatti, la norma di modifica del preesistente soggetto interessato alla riscossione, all’art. 1 comma 8, così si esprime: “L'ente  e'  autorizzato   ad   avvalersi   del   patrocinio dell'Avvocatura dello Stato ai sensi dell'articolo 43 del testo unico delle leggi e delle norme giuridiche sulla rappresentanza e difesa in Giudizio dello Stato e sull’Ordinamento dell’Avvocatura dello Stato di cui al regio decreto 30 ottobre 1933,  n.  1611, fatte  salve  le ipotesi di conflitto e comunque su base convenzionale. Lo stesso ente puo' altresi' avvalersi, sulla base  di  specifici  criteri  definiti negli atti di carattere generale deliberati ai sensi del comma 5  del presente articolo, di avvocati del libero foro,  nel  rispetto  delle previsioni di cui agli articoli 4 e 17  del  decreto  legislativo  18 aprile 2016, n. 50, ovvero puo' avvalersi  ed  essere  rappresentato, davanti al tribunale e al  giudice  di  pace,  da  propri  dipendenti delegati, che possono stare in giudizio personalmente; in ogni  caso, ove vengano  in  rilievo  questioni  di  massima  o  aventi  notevoli riflessi economici, l'Avvocatura dello Stato,  sentito  l'ente,  può assumere direttamente la trattazione della causa. Per il patrocinio davanti alle commissioni tributarie continua ad applicarsi l'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546.”.

Nonostante il chiarissimo tenore letterale della regolamentazione sul punto, l’ADER ha pensato bene di costituirsi in molti giudizi, innanzi a varie magistrature, facendo buon utilizzo della prassi consolidata di affidare incarichi in favore di avvocati del libero foro, senza nessun atto prodromico come espressamente previsto dalla legge.

Tale situazione (e come sarebbe mai potuto essere diversamente) non è sfuggita all’attenzione dei Giudici della Suprema Corte di Cassazione, i quali con la sentenza n 28684 del 9 novembre 2018, hanno chiarito che:

-         In linea generale la difesa dell’ADER deve essere assunta da parte dell’Avvocatura dello Stato;

-         Nel caso in cui vi siano situazioni di conflitto di interesse per l’interessamento dell’Avvocatura dello Stato, l’ADER può fare ricorso ad avvocati del libero foro solo ove si sia in casi speciali, si siano ricevute le debite autorizzazioni – preventivamente, motivatamente e appositamente – dall’organo deliberante, sia stato ricevuto il beneplacito dell’organo di vigilanza e, infine, ma non da ultimo, sia prodotta tale documentazione nel giudizio a quo.

Per esattezza e puntualità, c’è da aggiungersi che la questione è stata trattata dai Giudici di Piazza Cavour poiché il medesimo ente (ADER) si era costituito in un processo già pendente alla data di entrata in vigore della novella (ossia il 1 luglio 2017), a mezzo di un Avvocato del libero foro, ed ha portato tale magistratura superiore a ritenere la nullità della difesa spiegata, rilevabile di ufficio nel momento in cui sia stata palesata a mezzo di costituzione effettuata da avvocati del libero foro sprovvisti di ogni atto di cui al precedente paragrafo.

Per effetto della stessa rivisitazione, appare altresì determinante andare a controllare gli atti di costituzione in giudizio, deduzioni e controdeduzioni, ricorsi in appello e Cassazione (e ogni altro atto processuale – memorie autorizzate, atti di intervento etc. etc.) al fine di verificare l’utilizzabilità e validità dei medesimi; se del caso (quantunque, appunto, trattandosi di questione che verte sulla legittimazione processuale del difensore quale eccezione rilevabile di ufficio in qualsiasi stato e grado del procedimento), sollevare eccezioni di inammissibilità delle difese tutte spiegate e inutilizzabilità delle deduzioni avanzate e della documentazione allegata dall’ADER.

La difesa giudiziale dell’ADER deve quindi avvenire, in via generale, ad opera dell’Avvocatura dello Stato e, solo in via del tutto residuale ed eccezionale, ad opera di avvocati del libero foro.

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